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Cultura

Un uomo chiamato Stupore del Mondo

Guida Sicilia Icona orologio più di 3 anni fa
Un uomo chiamato Stupore del Mondo
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Fu imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia. Parlava sei o sette lingue e la sua corte era un crogiuolo di culture: cristiana, araba, ebraica, germanica, greca, latina.

Fu inventore di uno stato "moderno" e infaticabile promotore e protettore di intellettuali, scienziati, architetti e dei poeti della "Scuola siciliana". Scrisse un trattato su come cacciare con il falcone.

Si sposò a quattordici anni e dopo due anni assunse il potere del Regno di Sicilia. L’anno successivo nacque il suo primo e unico figlio, futuro re di Germania.

All'età di trent'anni, istituì a Napoli la prima universitas studiorum statale e laica della storia d'Occidente, in contrapposizione all'ateneo di Bologna, nato come aggregazione privata di studenti e docenti e poi finito sotto il controllo papale.

Nonostante Imperatore primo difensore della cristianità, fu scomunicato tre volte da due papi differenti e per tutti era, ed ancora è, lo Stupor Mundi

Federico II di Svevia insieme a Bianca Lancia
Federico II di Svevia insieme a Bianca Lancia, sua ultima moglie

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Stiamo parlando di Federico II di Svevia, mitico Imperatore nato a Jesi nel 1194, morto a Fiorentino di Puglia nel 1250 e tumulato nella Cattedrale di Palermo, entro il sepolcro di porfido rosso antico, come voleva la tradizione normanno-sveva.

Palazzo Reale di Palermo - ph Archeologo
Palazzo Reale di Palermo | Foto di Archeologo - Opera propria, CC BY-SA 4.0

Proprio Palermo fu molto amata da Federico II. Egli trascorse i suoi primissimi anni di vita in giro per l'Italia, prima di trasferirsi nel capoluogo siciliano dove venne, giovanissimo, incoronato Re di Sicilia. Il giovane sovrano crebbe tra il Palazzo Reale e il Castello Maredolce sotto la tutela dei suoi maestri.

Castello Maredolce di Palermo - ph Vps at it.wikipedia
Castello Maredolce di Palermo | Foto di Vps at it.wikipedia, CC BY-SA 3.0

Alcune storie narrano che Federico, da bambino, amasse sfuggire ai suoi tutori per scorrazzare tra i vicoli di Palermo dove adorava intrattenersi con i suoi sudditi appartenenti alle più svariate culture, decisive per la sua formazione multietnica.

Proprio tra quelle strade, dove ascoltò lingue diverse, poté apprezzare probabilmente il volgare siculo, che egli stesso volle valorizzare insieme ad altri esponenti della scuola poetica siciliana.

La nascita di Federico II
La nascita di Federico II a Jesi, in una tenda, secondo una "fantasiosa tradizione" dovuta a Ricordano Malispini, cronista fiorentino di parte guelfa

Rimasto orfano di entrambi i genitori (Enrico VI e Costanza d'Altavilla) a soli quattro anni, ebbe come tutore Papa Innocenzo III, reggente del Regno di Sicilia. Nonostante il susseguirsi di tutori (su delega del papa o autonominatisi) e di reggenti del Regno, Federico non crebbe complessato, anzi maturò un carattere cavalleresco, un forte senso "di essere re", una determinazione irremovibile e una cultura vasta e aperta figlia della cosmopolita Palermo.

Un quadro che ritrae Federico II che riceve gli ambasciatori del Sultano al-Malik al-Kamil. Tale "amicizia" col mondo musulmano fu uno dei motivi della sua scomunica
Federico II riceve gli ambasciatori del Sultano al-Malik al-Kamil

Eppure, nonostante l’educazione cattolica giovanile, arrivò, in età adulta, a farsi scomunicare. Addirittura per ben tre volte...

La prima scomunica arriva da Gregorio IX perché, partito nell’agosto 1227 a capo della Crociata da lui voluta, Federico "si diede malato" insieme con i suoi armati e pellegrini e interruppe la spedizione giustificandosi con un’epidemia considerata un pretesto.

Tre rappresentazioni di Federico II di Svevia

L’anno dopo, l’imperatore scomunicato partì comunque per la Crociata ma risolse la questione a modo suo: senza sangue versato e con un accordo diplomatico con il sultano al-Malik al-Kamil. In Medioriente si fece pure nominare re di Gerusalemme.

Nel marzo 1239 Papa Gregorio IX "riscomunica" Federico con una serie di accuse: tentativo di cacciare il Santo padre da Roma, sedizione, occupazione di territori pontifici, sospetto di eresia.

Federico II incontra il Sultano al-Malik al-Kamil durante la Sesta crociata (miniatura dalla Nova Cronica)
Federico II incontra il Sultano al-Malik al-Kamil durante la Sesta crociata (miniatura dalla Nova Cronica)

Nel 1245 arriva la terza scomunica per le solite ragioni di potere e di politica, travestite da motivazioni religiose. A scomunicare Federico questa volta fu Papa Innocenzo IV che non solo lo scomunicò ma addirittura lo depose, sciogliendo sudditi e vassalli dall'obbligo di fedeltà, e invitò i nobili elettori tedeschi a proclamare un altro imperatore, bandendo contro Federico una nuova crociata.

La figura di Federico II spicca, da protagonista, nel basso Medioevo, periodo ricco di contrasti e conflitti. Un uomo che donò alla Sicilia, e all'Italia intera, un contributo inestimabile.

Federico II di Svevia incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero da Papa Onorio III

Molti dei suoi avversari videro in lui l'incarnazione dell'Anticristo, per il suo atteggiamento indipendente e poco rispettoso nei confronti della Chiesa, mentre i suoi sostenitori lo considerarono persino come un "secondo Cristo".

Fu indubbiamente un imperatore molto insolito per il suo tempo e qualcuno lo considera persino il primo imperatore "rinascimentale".

Statua di Federico II all'ingresso del Palazzo Reale di Napoli
Statua di Federico II all'ingresso del Palazzo Reale di Napoli

Pur essendo anche re di Germania - e di origine tedesca -, Federico si interessò ben poco delle sue radici teutoniche. Culturalmente gli sembrò molto più stimolante e avanzata la Sicilia e il mondo del Mediterraneo con il diretto contatto tra mondo occidentale e mondo arabo.

Il sepolcro di porfido rosso, che custodisce le spoglie di Federico II di Svevia, all'interno della Cattedrale di Palermo

Ancora oggi, quell’Uomo soprannominato Stupore del Mondo, conta innumerevoli ammiratori e in molte parti dell’intera penisola si trovano monumenti, lapidi e statue che celebrano il suo ricordo. Davanti la sua tomba, nella Cattedrale di Palermo, non manca mai una rosa rossa come omaggio e simbolo di rispetto.

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